MILAN ALTAFINI IBRAHIMOVIC - Zlatan Ibrahimovic, ormai è diventata una ripetizione, è l'uomo che sta trascinando il Milan nell'ultimo anno. In questo campionato, dove i rossoneri guardano tutti dall'alto, lo svedese ha messo a segno 12 reti non giocando solo 8 partite. A esaltare Ibra, in una intervista a La Gazzetta dello Sport, ci ha pensato un attaccante che il gol lo conosce bene: José Altafini.
"Ha 39 anni ma gioca da ventenne, nel fisico e nella testa. Ha fatto la sua stessa fortuna e quella di tutta la squadra: un gruppo così giovane aveva bisogno di un leader. Da questo punto di vista Zlatan è esattamente come Pelé o Maradona: gli altri compagni sanno che possono dargli la palla e al resto pensa lui. Non è solo una questione tecnica: se le responsabilità sono sulle sue spalle, non sono più su quelle degli altri. Non è un caso che con lui giochino tutti bene: tutti, non solo gli attaccanti ma anche difensori e centrocampisti. Guardate Calabria o Kessie, che svolta hanno fatto".
"Ammetto di avere un debole per Brahim Diaz. È uno di quelli che possono fare la differenza perché micidiale nel puntare l’uomo. Parte da lontano e arriva in area. A volte esagera ma è giovane e migliorerà. E poi si torna al punto di partenza: se dribbla e inventa è perché non ha paura di farlo, nel caso vada male c’è sempre Ibra a risolvere i problemi".