
La partita di Serie A 2025-2026 tra Milan e Como, inizialmente presentata come il primo match di campionato italiano disputato fuori dall’Europa e programmata per l’8 febbraio 2026 a Perth, è al centro di un possibile dietrofront organizzativo che potrebbe riportare la sfida in Italia. Dopo settimane di annunci, discussioni e rinvii, le condizioni poste dalla confederazione asiatica (AFC) e il quadro regolamentare internazionale hanno complicato il percorso verso l’organizzazione dell’evento in Australia, aprendo allo scenario di una soluzione alternativa sul territorio nazionale.
L’ipotesi di giocare Milan-Como a Perth nasce dall’indisponibilità di San Siro nel weekend dell’8 febbraio 2026, quando l’impianto milanese sarà impegnato per la cerimonia inaugurale dei Giochi olimpici invernali di Milano-Cortina 2026. Per consentire al Milan di disputare comunque la gara “casalinga” di Serie A, la Lega ha valutato un’opzione extra-continentale, integrando esigenze logistiche con obiettivi di promozione del campionato su nuovi mercati.
La proposta prevedeva la disputa dell’incontro all’Optus Stadium di Perth, con un accordo economico complessivo stimato in circa 12 milioni di euro tra organizzazione ed entrate per i club e la Lega, in linea con la strategia di internazionalizzazione già discussa anche in ambito UEFA insieme al caso Villarreal-Barcellona a Miami.
Nel corso di dicembre la situazione sembrava essersi sbloccata: il presidente della Lega Serie A, Ezio Maria Simonelli, nel contesto della Supercoppa Italiana a Riad, ha dichiarato che Milan-Como si sarebbe giocata a Perth l’8 febbraio, confermando l’accettazione di arbitri asiatici e la volontà di superare le principali perplessità.
Sia le comunicazioni della Lega sia le ricostruzioni giornalistiche indicavano come superata la questione arbitrale, con l’AFC pronta a designare un direttore di gara di alto livello e un team completo di assistenti, VAR e AVAR provenienti dall’area asiatica.
Secondo le ricostruzioni, le condizioni imposte dall’AFC e da Football Australia sono risultate più stringenti del previsto, andando oltre il solo aspetto arbitrale. Tra i punti critici emersi:
Se la condizione sugli arbitri era stata formalmente accettata dalla Lega, il complesso delle altre clausole ha reso più difficile raggiungere un accordo considerato sostenibile da tutte le parti coinvolte.
Nelle ultime ore diverse fonti concordano nel descrivere la trattativa per Perth come sostanzialmente saltata, parlando di un dietrofront rispetto alla linea comunicata pochi giorni prima. Le richieste dell’AFC si sarebbero rivelate non compatibili con il quadro regolamentare e con le prerogative che Lega, FIGC e club intendono preservare per gli incontri di campionato.
In attesa di un comunicato ufficiale della Serie A, che dovrebbe formalizzare l’abbandono dell’opzione australiana, l’orientamento attuale viene descritto come di forte distanza dall’ipotesi di disputare la gara a Perth.
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