Conceiçao: "Vedo scritte bugie su bugie, mettono altre difficoltà"

1 Febbraio 2025
- di
Redazione RS
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Il tecnico del Milan Sergio Conceiçao a Riyadh per la semifinale di Supercoppa Italiana con la Juventus
Tempo di lettura: 4 minuti

CONCEICAO MILAN CONFERENZA STAMPA - L'allenatore del Milan Sergio Conceicao ha parlato in conferenza stampa alla vigilia dell'attesissimo derby contro l'Inter, in programma domenica 2 febbraio alle ore 18:00.

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Conceicao spiega le differenze per il Milan con la Supercoppa

"Per trovare equilibrio è importante guardare i punti forti dell'avversario e la nostra rosa. Ho sfidato l'Inter con il Porto: non hanno cambiato molto, i calciatori si conoscono bene, è positivo per loro. Dobbiamo capire cosa fare per contrastare le loro trame di gioco e attaccare le loro debolezze".

Sulle voci di mercato: "In questo periodo di mercato aperto non è semplice lavorare. Sappiamo cosa fare, lavoriamo molto sul gioco, ciò che mi interessa. Vedo scritte bugie su bugie, mettono altre difficoltà rispetto a quelle che già ci sono. Io sono sempre qui davanti a voi: se avete dubbi, chiedetemi. Le bugie fanno male. I giocatori hanno i social, non è semplice gestire un gruppo con le bugie, oltre ai problemi che già abbiamo. Devo gestire anche altre cose che non ci appartengono".

Su cosa si riferisce: "Non ne parlo, fanno parte del gruppo. È un momento delicato: si parla molto di mercato e di altre cose, e con un risultato negativo come quello in Champions ancora di più. Non mi vedete mai arrabbiato quando dite che la squadra gioca male, è il vostro lavoro. Ma ci sono cose che vanno oltre, non mi va di parlarne. È più importante parlare di Inzaghi, che è un bravissimo tecnico, e del 3-5-2 dell'Inter".

Su Tomori: "Tutti sono importanti. Al Porto avevo Taremi, ha giocato fino alla fine pur essendo a fine contratto. Io penso questo: se un giocatore è più forte dell'altro, gioca. Dopo il mercato è un'altra cosa. Domani Tomori giocherà se avrò fiducia in lui".

Su Gimenez: "Non ne posso parlare, non è ancora ufficiale. Mi piace? Eh... (ride, ndr). È un bel giocatore".

Sulla rivoluzione: "Uno-due giocatori non sono molti credo... Comprendo la vostra curiosità. Ma tirare conclusioni prima di Milan-Inter, una gara importante, con tutte le cose che ho in testa, adesso non mi va. Magari faremo una conferenza a fine mercato solo per parlare di mercato".

Sulle difficoltà: "C'è tanto da migliorare. Bisogna lavorare per acquisire la base. Da allenatore ho sempre le valigie pronte, per noi è così. Mi hanno chiamato 13 squadre in questi mesi, avrei guadagnato 10 volte di più, ma sono venuto qui perchè credo nel Milan".

Sulla difesa: "Tomori? Non ho detto che gioca, ma che può giocare. Gabbia e Thiaw? Malick si è allenato oggi con noi, non è in condizioni fisiche ottimali. Matteo si è allenato per la prima volta oggi dopo la botta al polpaccio, non era stato sostituito per l'errore. Sono entrambi a disposizione per domani. Malick non è al top, ma ci sarà, è pronto. In attacco poi vedremo".

Su Walker: "Sta bene, fisicamente è pronto, sarà una soluzione per domani".

Il paragone con Conte: "Ah (ride, ndr)...".

Sulla serenità: "La gente confonde la mancanza di tranquillità con la passione. Io sono così: vivo le sfide con emozione, passione. A volte mi arrabbio molto, ma il mio carattere è questo. Non è un difetto, è il mio carattere. Se devo prendere un calmante, beh... Non c'è nervosismo, è il mio modo di essere. Anche se vinciamo 4-0, sono qui a gesticolare".

Sugli episodi in Supercoppa: "Non devo dire nulla: è l'opinione di Inzaghi, la mia è un'altra. Acqua passata, non è importante adesso. Simone avrà le sue ragioni. Anche io a volte sono stato sugli arbitri per un fallo non fischiato, succede. Non va giudicata tutta la gara per un episodio".

Sulle preoccupazioni: "Sono sempre più preoccupato di ciò che facciamo noi. Osserviamo l'avversario, ha molti punti forti e qualche debolezza. Ci sono situazioni strategiche su cui prestare attenzione, ma il lavoro principale è su di noi".

Sulla cessione di Morata: "Parlo tutti i giorni con i calciatori. Per il poco tempo a disposizione per lavorare sul campo parliamo molto. Con Alvaro ci ho parlato ieri, con il resto dei compagni. Le situazioni di mercato sono così. Come nei matrimoni: ci deve essere la volontà dello sposo, della sposa e del prete".

Sull'assenza di Fofana: "Avrei voluto tutti a disposizione, ovviamente. Giocherà un altro, ho fiducia in tutti. È buono anche per voi, parlavate sempre di quando avrebbe riposato Fofana... Giocherà qualcun altro".

Sulla differenza con il clima dell'Inter: "A questi livelli non c'è un favorito in virtù di un ambiente migliore o peggiore. Queste sfide prendono vita quando l'arbitro fischia. Se non ci fosse stato il mercato sarebbe stato migliore ma non è possibile, bisogna concentrarsi su ciò che possiamo fare. Bisogna dare la vita per la partita, sono i calciatori che scendono in campo, la gara ha la sua storia, ognuna è diversa. La Supercoppa è il passato, sarà una sfida diversa".

Un giudizio sul lavoro: "A inizio stagione c'è tempo per lavorare su tutto, adesso no. A febbraio non ci sarà tempo. In termini di emozioni, ho cercato di portare ciò che sono io. A Riyadh i giocatori hanno compreso che serviva energia positiva, servivano occhi luccicanti per giocare a calcio come dei bambini. Mi riferisco a questo quando parlo di passione e voglia. È ciò che voglio trasmettere. A livello di gioco siamo ancora molto lontani da ciò che voglio. Mi piace una squadra corta, con pressing alto, con intensità elevata, che costruisce molto offensivamente. Mi chiedete se ho i calciatori per fare questo gioco, e al momento dico di no. Per questo giochiamo in modo diverso. Non è semplice dare intensità e velocità alla squadra, non c'è tempo. Non è una scusa, da quando sono arrivato già lo sapevo. Speravo di non giocare i playoff, ma ci dobbiamo mettere a lavorare. Ho parlato di duelli e aggressività, anche questo si allena. Un conto è dire 'dobbiamo fare così', un altro è farlo. Va bene la positività e l'energia, a volte anche oltre il limite, ma bisogna crescere. Dopo il primo tempo di Zagabria non si può fare peggio".

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