Pirlo: "La prima Champions col Milan il ricordo più bello"

14 Ottobre 2023
- di
Kevin Martorano
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Tempo di lettura: 2 minuti

INTERVISTA PIRLO MILAN - Sul palco del Festival dello Sport di Trento è intervenuto Andrea Pirlo, leggenda del Milan ed attuale allenatore della Sampdoria. Queste le dichiarazioni dell'ex calciatore rossonero.

Le parole di Pirlo

"In tutto il mondo mi chiamano Maestro. Il mio di maestro è stato Roberto Baggio, un idolo con cui ho avuto la fortuna e l'onore di giocare. Ma anche Mazzone, a cui devo tanto perché fu lui a mettermi in mezzo al campo. Per lui ero il suo Falcao, me lo diceva sempre. Sono speciali anche Ancelotti, con cui al Milan abbiamo vinto tutto, e Giovanni Trapattoni, il primo ad avermi convocato con la Nazionale maggiore. Con Allegri ho avuto un rapporto normale nonostante siano state dette e scritte tante cose. Siamo stati insieme due anni, uno al Milan e l'altro alla Juventus. Pensò che non ero più un calciatore per quel Milan e io decisi di andare via, alla Juventus invece finimmo un bel ciclo vincente. Andai via perché non volevo essere un peso per nessuno e di essere messo da parte per le partite importanti. Io volevo giocare sempre quindi andai via e fu una mia decisione".

I ricordi più belli della sua carriera

"La prima Champions League con il Milan è stata una delle soddisfazioni più belle in assoluto. Non avevo mai giocato quella competizione, fu un percorso lunghissimo iniziato addirittura dai preliminari. É stata la vittoria più bella ottenuta con il Milan, la prima Champions non si scorda mai. Eravamo un gruppo straordinario, così come emozionante è stato vedere tutti quei tifosi a Manchester. Il segreto di quel Milan era il gruppo, ci piaceva stare bene e vivere la quotidianità di Milanello. Parlavamo di tutto, scherzavamo, discutevamo di vita quotidiana. Bei momenti".

Sul rapporto col Milan

"Ho avuto un grande rapporto con il Milan, Berlusconi mi richiamò dopo che decisi di lasciare la Juventus. Fu una bella testimonianza di affetto. Nella vita però si fanno delle scelte e io dopo dieci anni ambivo a nuove motivazioni. E volevo anche dimostrare al Milan che non ero un giocatore finito, ma in grado di incidere in nuovo corso. Infatti, visto quello che è stato fatto nel nuovo corso della Juventus, ho avuto ragione. Il progetto che mi illustrò Andrea Agnelli era quello di un club che voleva tornare a vincere, era molto stimolante e rifiutai anche alcune possibilità all'estero".

Maldini lo voleva al Milan

"Ne abbiamo parlato, ma è stata giusto una chiacchierata fra amici. A qualcuno comunque ha dato fastidio il fatto che abbia iniziato la mia carriera da allenatore alla Juventus senza aver fatto la gavetta. Io preferisco far parlare il campo e so che questa cosa non piace nemmeno ai giornalisti che qualche volta sono prevenuti in partenza. Sia ben chiaro, accetto tutte le critiche ma non attacchi personali. All'inizio non pensavo di voler fare l'allenatore ma poi facendo i primi corsi ho cambiato idea e ho intrapreso questa carriera".

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