Stylsvig, Chief Revenue Officer del Milan: "Vi dico quanto perdiamo non avendo uno stadio di proprietà"

22 Settembre 2022
- di
Arianna Botticelli
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Tempo di lettura: 2 minuti

MILAN STYLSVIG INTERVISTA - Quanto entrate perde il Milan senza uno stadio di proprietà? A rispondere a questa domanda, ospite sul canale Youtube di Joe Pompliano, ci ha pensato Casper Stylsvig, Chief Revenue Officer del Milan.

Milan, parola a Stylsvig

"Cosa riguarda il mio ruolo nel Milan? Tutto ciò che riguarda le entrate del club, tranne gli accordi che hanno a che fare con la trasmissione televisiva e, ovviamente, la vendita dei giocatori. Quindi, marketing, biglietteria digitale, hospitality, sponsor, vendita al dettaglio ed e-commerce".

Sullo stadio di proprietà

"Innanzitutto bisogna dire che l’Italia è uno dei paesi in Europa con gli stadi più vecchi. Hanno un’età media tra i 60 e i 70 anni. E ovviamente l’infrastruttura è cambiata nel corso degli anni. Lo stadio dà anche una spinta alle entrate. Poi, c’è anche il tema legato alla sicurezza dei tifosi: siamo in un edificio molto vecchio e per il momento è sicuro, ma ci sono alcuni servizi che non possiamo offrire a livelli moderni 'standard'. Per essere competitivi con i top club dobbiamo avere queste entrate aggiuntive… e stiamo perdendo decine di milioni l’anno non avendo uno stadio adeguato. Vengo dalla Danimarca e da straniero vedo quanta passione per il calcio ha l’Italia ed è sbalorditivo come non sia in grado di dare le strutture migliori al mondo. Negli anni 80-90 la Serie A era il miglior campionato del mondo, dove giocavano i migliori talenti in circolazione: era uno status symbol. Se guardi alla Juventus hanno costruito il loro stadio di proprietà dieci anni fa e hanno iniziato a prendere il largo rispetto alle altre squadre grazie a questa nuova fonte di introiti. La difficoltà nel costruire nuovi impianti sta assolutamente limitando il campionato italiano".

Il processo per la costruzione di un nuovo stadio

"È un processo lungo e complicato. La Roma ci ha rinunciato in passato, ha cambiato proprietà e ora ci sta provando di nuovo. Noi invece speriamo di ricevere una risposta prima di Natale, ma il processo è davvero troppo lungo. Sono soldi privati e si sta cercando di fare qualcosa per migliorare, ma sia il sistema politico che quello legale in Italia non ti aiuta di certo a voler investire e costruire impianti nuovi e migliori".

La chiosa è sulla crescita futura

"Fino ad ora siamo stati occupati, ma vedendo in che direzione stiamo andando saremo ancora più occupati ed entusiasti di questo. Sono davvero convinto che qui possiamo creare il miglior club di calcio al mondo. Con la giusta mentalità e la giusta proprietà non vedo perché non possiamo essere uno dei più grandi club di tutti i tempi. Con questo brand, con la storia che abbiamo, avendo vinto 7 Champions League, c’è davvero un sacco di potenziale per continuare a crescere". 

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