PIOLI MILAN CHAMPIONS - All'indoami della grande gioia regalatagli dalla squadra - e regalata da lui stesso a tutti i tifosi rossoneri - per la più che meritata qualificazione alla prossima Champions League, Stefano Pioli ha rilasciato una lunga intervista a Milan TV. Ecco le sue parole.
"Ieri sapevamo che potevamo cominciare a chiudere un cerchio. Da quella sconfitta di Bergamo abbiamo iniziato a costruire il nostro percorso, un nuovo Milan, fatto di tanto lavoro, di tanta volontà, di credere sempre sulle cose su cui abbiamo puntato. È stato un cammino bello, difficile, però stimolante e che ci ha dato ieri sera una soddisfazione incredibile. Abbiamo raggiunto un obiettivo importante attraverso un'altra grande prestazione. Abbiamo dei principi di gioco ben chiari in testa. Si tratta di proporre un calcio non passivo, ma propositivo, non per aspettare, ma per cercare di comandare e controllare il gioco, cercando di essere sempre più pericolosi dell'avversario. Poi c'è sempre nella preparazione di una partita l'attenzione sulle caratteristiche e le qualità dell'avversario. È importante dare la possibilità ai propri giocatori di giocare la palla e avere soluzioni per mettere in difficoltà l'avversario e poi avere la squadra equilibrata. Non tutti gli avversari sono uguali. Ci sono partite in cui è meglio essere aggressivi, altre meno, altre in cui è meglio palleggiare un po' di più. Ma noi vogliamo sempre cercare di dominare e di essere più pericolosi dell'avversari".
"Nel Milan mi sono sentito a mio agio sin da subito, poi gli scettici ci saranno sempre fin quando un allenatore non vince perché si dice che gli manchi qualcosa. Bisogna, però, anche vedere che situazioni ha vissuto e che obiettivi aveva nelle squadre precedenti. È troppo facile riconoscere i vincenti solo da chi vince i campionati. Al Bologna ho fatto 52 punti e salvarsi è come aver vinto il campionato, al Chievo ci siamo salvati a 6 giornate dalla fine ed è come se avessimo vinto lo Scudetto. Il mio secondo anno negativo è stato solamente alla Lazio e riconosco delle responsabilità che adesso sarei in grado di gestire diversamente. Sento che il Milan possa essere la mia tappa importante, determinante, forse decisiva per la mia carriera. Sì, questo mi spinge a dare il meglio di mè stesso, a dare il massimo al 100%, con la mia passione, con entusiasmo, con i miei sogni. Sono un positivo. Credo sempre quando comincia la stagione di arrivare a successi importanti. Prudente, inscosciente o coraggioso? Sono consapevole di quello che vedo e sento. Preparo tanto la strategia per la prossima partita e credo di sapere le caratteristiche che servono, di vedere chi sta meglio o sta peggio, chi far giocare titolare, chi può subentrare. Son molto attento e rispetto al passato sono molto più consapevole e meno titubante. Anche se i dubbi ce li hanno tutti, anche quelli che quando parlano sembra che abbiano tutta la verità. È sempre difficile lasciar fuori dei giocatori che durante la settimana ti danno tutto. Ed è un peccato non gratificarli con la maglia da titolare, ma bisogna fare questo tipo di scelte".
"In questa stagione i milanisti ci hanno dato una grandissima emozione. Ci hanno caricato facendoci capire che cosa stavamo facendo. Abbiamo fatto una stagione riscaldando il cuore dei tifosi nel bene e nel male, perché i tifosi hanno capito che giochiamo con anima, spirito, generosità, con volontà di vincere le partite dall'inizio alla fine. Vederli così vicini a noi ci ha dato la carica per affrontare una partita molto complicata e molto difficile. Il massimo che possiamo ottenere è far felice la gente, oltre noi stessi, per i nostri successi. Questo ci deve spingere a continuare a dare il meglio. Abbiamo fatto una grande stagione, godiamoci quest'estate consapevoli che il bello e il difficile dovrà ancora arrivare".
"Come sono arrivato a Milanello non c'erano dei caroselli, non c'erano migliaia di tifosi, ma come sono entrato mi sono trovato bene. Sento di essere nel posto giusto e questo mi spinge a dare tutto, a dare il massimo, a provare a fare qualcosa di veramente importante e di continuare a farlo. Oggi parliamo di una grande stagione, io sinceramente sto pensando già alla prossima. Devi continuare a dimostrare, a crescere, a migliorare. Ho approfittato di tutte le mie esperienze positive o negative per alzare l'asticella e così dobbiamo fare anche noi. Ma sono sicuro che lo faremo: il club ci sostiene, siamo in simbiosi con l'area tecnica; faremo il massimo di quello che potremmo fare, tutto ciò che sarà necessario per portare avanti le nostre idee per dare soddisfazione ad un pubblico che è fantastico".
"Il mio sogno, professionalmente parlando, è vincere qualcosa e farlo nel Milan sarebbe qualcosa di esaltante; però mi ricordo benissimo una grande intervista di Maldini nella quale diceva che il club per tornare ad essere veramente un top club deve giocare la Champions per 2-3 anni consecutivi e noi saremo solamente al primo anno l'anno prossimo. Noi dobbiamo confermarci come livello di gioco, qualità, risulatati e provare crescere: quello sarà il nostro obiettivo. Pensiamo a quanto tempo ci hanno messo i nostri rivali per vincere qualcosa. Noi dobbiamo partire con le ambizioni perché siamo il Milan. Sognare mi piace. Io sogno di notte e lavoro di giorno affinché i sogni si possano avverare. È questo che dobbiamo fare".