MILAN THEO HERNANDEZ INTERVISTA - Quasi costantemente tra i migliori in campo nelle fila rossonere, Theo Hernàndez è certamente uno degli acquisti più azzeccati degli ultimi anni. Soprattutto, ma non solo, in termini di rapporto qualità-prezzo. L'esterno ex Real, che oggi vale non meno di 40 milioni, ha rilasciato una lunga intervista al quotidiano As. Ecco le sue parole.
"Mi ha chiamato Maldini perché voleva vedermi, mi ha sorpreso ed è stata una bellissima riunione. Mi disse che avevo talento, che potevo arrivare a essere un grande giocatore. Abbiamo parlato della mia situazione nel Real Madrid, dei miei anni all’Alaves e alla Real Sociedad. Lo abbiamo fatto come se fossimo due amici. Al Milan sono molto felice. Dal primo momento in cui sono arrivato, sia i compagni che i tifosi e tutto il club mi hanno accolto alla grande. Quando è così, quando in una squadra stai così bene, semplicemente non vuoi andartene. Voglio restare ancora a lungo. Milano è bellissima. Si mangia bene, si può fare shopping, la gente è gentile. Ci sto benissimo".
"Ibra da quando è arrivato ci ha dato un plus, senza dubbio. È vero che la sua presenza un po’ mette soggezione, ma alla fine nel quotidiano ci aiuta tantissimo, è un compagno in più. Qualche volta ci mette sull'attenti, ma serve anche questo. Ho un buonissimo rapporto con lui. A volte mi tocca anche qualche ramanzina, ma è normale. Vuole sempre che dia il meglio di me. Ci mette in riga, Zlatan è Zlatan: con lui ci sono scherzi e risate, ma il suo lato da Dio impone rispetto. In fondo, è quello che lo rende speciale. Lo Scudetto? La rimonta è possibile, mancano ancora tante partite. L’Inter si è un po’ allontanata, ma può ancora perdere o pareggiare: lotteremo fino all’ultima giornata. I campionati, spesso, regalano sorprese. Poi, ovviamente, il mio obiettivo è giocare la Champions con questa maglia. Sarebbe bellissimo anche perché il Milan non la gioca da tanto tempo".
"Io e Hakimi ceduti? Sono decisioni del club e dell’allenatore, ma la cosa migliore, per entrambi, era andarsene. Se un calciatore non gioca, non può dimostrare niente. E ora lo stiamo facendo. Credo poi che il Real abbia sbagliato anche a cedere CR7. Cristiano è un giocatore enorme e da quando è andato via, il Real non è più stato lo stesso. La differenza con la Liga? Si nota. Qui si gioca meno, è tutto più fisico e tattico, ma mi sono adattato bene. Sono migliorato tanto, ma lo ha reso possibile avere la fiducia di Pioli: senza, è impossibile dimostrare se vali qualcosa, se hai talento. E devo crescere ancora parecchio".
"Ci capiamo benissimo in campo e siamo molto scherzosi, ridiamo di tutti, ci piace prenderci in giro. Brahim e Samu sono di Malaga, i "malaguenos" sono così. E stiamo bene insieme perché sono uguale a loro. Se mi piacerebbe che Brahim restasse? Tantissimo. Da quando è arrivato abbiamo un’ottima relazione, è un calciatore e un compagno eccezionale. Sarebbe incredibile se restasse almeno un altro anno".