MILAN INTERVISTA GABBIA - Matteo Gabbia è considerato uno dei difensori del futuro sia per il Milan che per l'Italia. In questa stagione si era conquistato un posto importante nello scacchiere di Stefano Pioli, prima dell'infortunio al ginocchio che lo tiene ormai fuori da due mesi. Il centrale rossonero, in video-conferenza con i ragazzi del Liceo “Marco Pantani” di Busto Arsizio, ha parlato del momento in cui si è infortunato. Le due dichiarazioni riportato da informazioneonline.it.
"Ho pianto perché pensavo di essermi rotto il legamento crociato del ginocchio. In quel momento ero molto agitato e preoccupato, anche perché avevo molto male. Poi, per fortuna, le cose si sono risolte per il meglio e dopo due mesi sono di nuovo pronto a scendere in campo".
"Arriva un’ora e mezza prima al campo e se ne va un’ora e mezza dopo l’allenamento. Se lo fa lui a 39 anni, dopo tutti i successi che ha ottenuto, perché non posso farlo io a 20? In questo senso Zlatan è un esempio. Dà sempre il massimo per ottenere il meglio. Principalmente ci fa capire che dietro ogni successo c’è sempre un duro lavoro".
"È successo tutto talmente in fretta che non ho avuto la possibilità di pensare. Mi sono spogliato e sono entrato in campo a fare il mio lavoro. Piuttosto, ho realizzato a fine partita, quando l’adrenalina è scesa. Lì ho capito che avevo realizzato il mio sogno".