MILAN INTERVISTA IBRAHIMOVIC - Il grande trascinatore del Milan in questo ultimo anno è stato, senza dubbio, Zlatan Ibrahimovic. Da quando è arrivato in rossonero lo scorso gennaio, tutto è cambiato e ora la squadra è tornata a lottare per i traguardi che contano. Lo svedese, in una lunga intervista al Corriere dello Sport, ha parlato di quello che è ora il mondo Milan.
"Oggi mi sento un leader. Io guido, la squadra mi segue. Dieci anni fa era un altro Milan. Ma anche il Milan che ho trovato nel 2020 era diverso. Sempre una squadra molto giovane. Abbiamo lavorato, ci siamo sacrificati. Ecco i risultati. Non è solo merito mio. L'obiettivo Champions? È presto. Quanto manca? Tutto il ritorno più due partite. Inoltre, porsi obiettivi è come porsi limiti. Non lo faccio mai. Il secondo è il primo degli ultimi. Voglio cavare il meglio da me e dalla squadra, ogni giorno, allenamenti compresi".
"Lui allena, io gioco. Lui mi chiede di fare certe cose, io eseguo. Ha fiducia in me e mi dà istruzioni che mi piacciono. Un buon bilanciamento dei compiti. Mi trovo bene in campo e fuori. Lo scorso anno era anche lui nella situazione di non sapere se il giorno dopo avrebbe lavorato o no. Un altro avrebbe salutato dicendo ‘grazie, vado dove c’è un domani‘. Lui invece ogni giorno mandava messaggi di rassicurazioni ai calciatori. E ha dimostrato di essere un allenatore da grande squadra".