LAZIO TARE SERIE A – La Lazio, per bocca del Presidente Claudio Lotito e del suo portavoce Arturo Diaconale, è sempre stata una delle squadre più favorevoli alla ripresa degli allenamenti e conseguentemente del campionato. E certamente non poteva passare sotto silenzio la nuova disposizione governativa che, nella migliore delle ipotesi, differisce l’inzio della ripresa al 18 maggio. Senza alcuna ulteriore certezza che poi si possa giocare effettivamente la Serie A. A tal proposito Igli Tare, direttore sportivo della Lazio, ha parlato ai microfoni della radio ufficiale del club. Ecco le sue parole.
"Il Ministro dello Sport ha detto che dobbiamo assicurare la sicurezza dei nostri calciatori, poi dice che possono andare nei parchi dove ci sono le persone. Sono più di due mesi che siamo fermi. Non so cosa abbia in mente Spadafora e quale sia il suo scopo, ma penso che non sia quello di aiutare il calcio. C’è qualcosa che non quadra. Il calcio è un fattore sociale importante per il paese. Noi non vogliamo aprire gli stadi, chiediamo di finire il campionato nel rispetto delle regole. Non ci sentiamo penalizzati perché stavamo lottando per lo scudetto, questa è cosa che abbiamo conquistato sul campo. C’è bisogno più che mai di terminare il campionato per il bene del calcio italiano. In Bundesliga, i top club hanno preso posizione netta per la ripresa del campionato. Inter, Juventus, Milan: le grandi società devono prendere questa posizione".
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