ALBERTINI MILAN - Un'intervista a tutto campo, un po' anche una caratteristica del suo essere giocatore, quella rilasciata da Demetrio Albertini al quotidiano sportivo Tuttosport. Tanti i temi passati in rassegna nella settimana che precede il derby: dalla stessa stracittadina agli obiettivi del Milan fino ad arrivare a Zlatan Ibrahimovic. Certamente il protagonista più atteso in casa rossonera. Ecco le parole dell'ex centrocampista del Milan e della Nazionale.
"Magari è un'utopia, ma il Milan ha l’obbligo di pensare di arrivare quarto. Il Milan non deve togliersi dalla testa il quarto posto. Solo così, di fronte a una delusione, quando farà il bilancio potrà almeno porre i presupposti per riuscirci l'anno prossimo, capendo cosa va e cosa no. È fondamentale il fattore psicologico. Questo derby deve essere la scintilla per accendere il gas e andare. Il derby dà consapevolezza più di ogni partita. Quando perdi, pensi ai tre punti. Quando vinci, sposta molto di più. Bisogna osare. Io il pareggio lo toglierei dal derby".
Interpellato, da maestro qual era, sul ruolo di regista di centrocampo e sugl interpreti attuali a disposizione di Pioli, Albertini ha detto: "Da Biglia mi aspettavo di più, quello della Lazio era diverso. Ma Bennacer sta crescendo, ha fatto intravedere del potenziale, poi dipenderà da lui".
"Stanno lavorando al massimo per l'amore della maglia che hanno indossato, gestendo anche momenti non facili. Sul loro impegno metto la mano sul fuoco".
"Ibrahimovic? C’era qualche dubbio su età e condizione fisica. Ma si poteva immaginare che avrebbe portato una spinta emotiva importante. Ha tolto pressione ai compagni di squadra, alcuni dei quali molto giovani. La cosa bella è poi che a tutto ciò Ibra ha aggiunto anche prestazioni notevoli e gol".