Ibrahimovic cambia il Milan di Pioli: sorride Leao, jolly Bonaventura. E ora Piatek...

Zltatan Ibrahimovic rivoluziona il Milan! Il ritorno dell'attaccante svedese in rossonero cambia il piano tattico di Stefano Pioli, che spera con l'arrivo del 38enne ormai ex Los Angeles Galaxy di cambiare il trend offensivo della sua squadra. Il 'Diavolo' ha, infatti realizzato appena 16 reti in 17 partite con una media di 0,94 a match, con solamente quattro formazioni ad aver fatto peggio in Serie A a 180 minuti dal giro di boa. Troppo poco per chi vuole lottare per posizioni nobili della classifica e conquistare un posto nelle coppe europee.

Cambia il modulo

Stefano Pioli ripartirà dal suo 4-3-3 e un credo tattico che è riuscito a trasmettere in due mesi e mezzo ai suoi ragazzi. Con l'arrivo di Ibrahimovic, il tecnico parmigiano avrà la possibilità di variare passando al 4-4-2 o al 3-5-2, modulo attraverso il quale potrà sfruttare la spinta degli esterni con Conti da un lato e Theo Hernandez dall'altro. Un'ampia scelta a disposizione dell'ex Fiorentina per risolvere il problema del gol con solo due reti su azione degli attaccanti in 17 partite.

Gli interpreti del nuovo Milan

In difesa, l'arrivo di un centrale (Todibo in pole) e il recupero di Caldara potranno dare la possibilità a Pioli di variare le gerarchie con Musacchio che potrebbe perdere il posto. In mezzo al campo il jolly sarà Giacomo Bonaventura: l'ex Atalanta potrà continuare a giocare nel ruolo di mezzala in caso di 3-5-2 o 4-3-3 ma anche in coppia con Bennacer al centro. Il ritorno di Ibrahimovic sconvolge le gerarchie in avanti: a rischiare è a sorpresa Suso, con Rafael Leao in rampa di lancio, mentre Calhanoglu continua a essere in cima alle gerarchie di Pioli. Il portoghese può giocare sia sull'esterno nel tridente con Ibra e l'ex Bayer Leverkusen ma soprattutto a supporto dello svedese nell'attacco a due. Una grande possibilità a disposizione dell'ex Lille per crescere all'ombra di un campione come Ibrahimovic e ritagliarsi il suo spazio.

E Piatek?

Tempi duri per Krzysztof Piatek. Il ritorno di Ibra in rossonero sa di vera e propria bocciatura per il polacco, che ora dovrà sfruttare al meglio i minuti che Pioli deciderà di concedergli. Pagato 35 milioni appena un anno fa, l'ex Genoa difficilmente lascerà Milanello a gennaio: il club rossonero spera di valorizzare il classe 1995 in una stagione difficile sia a livello collettivo che personale con appena quattro reti di cui tre su rigore. Ora tocca a Pioli sfruttare al meglio il parco attaccanti e tornare a far brillare la stella di Piatek.