PIRLO MILAN INTERVISTA - Era il 21 maggio 1995 quando un giovane centrocampista debuttava in Serie A all’età di soli 16 anni. Andrea Pirlo esordiva nel calcio dei grandi con la maglia del già retrocesso Brescia. Il centrocampista è stato unico nel suo ruolo, il migliore dell’ultimo ventennio, il "Maestro"dei calci piazzati. Nella sua lunga carriera ha vinto 6 scudetti, 3 Supercoppe italiane, 2 Coppe Italia, 2 Champions League con la maglia rossonera, 1 Supercoppa europea oltre, ovviamente, al Mondiale del 2006. L’ex Milan è intervenuto a Radio Radio raccontando i momenti più belli della sua carriera e alcuni retroscena.
"Da ragazzo giocavo in un altro ruolo, però dentro di me sapevo di poter fare un certo tipo di carriera. Ho inventato un altro modo di fare il ruolo del regista perchè venendo dal ruolo di trequartista, ho fatto in quella posizione qualcosa che ancora non era stata fatta. Non ero il solito mediano. Ho lanciato un po’ la moda di mettere un giocatore, che magari da trequartista non aveva il passo o la velocità per incidere e saltare l’uomo, davanti alla difesa. Per dare più qualità al gioco della squadra".
"Sono tifoso dell’Italia più che altro. Più di cento partite con l’Italia, quindi sono un giocatore di tutti. Poi dopo se sono della Juve, dell’Inter o del Milan non importa. Ho cercato di fare il massimo con qualsiasi squadra, ho vinto con Milan e Juve, però la cosa più importante è che la gente mi riconosca come un giocatore che ha fatto bene per il calcio italiano".
"Ho avuto la fortuna di avere tanti grandi allenatori nella mia carriera e quindi in un futuro cercherò di prendere un po’ da tutti. La calma di Ancelotti, la grinta di Conte e un po’ da tutti gli altri. Ho avuto questa fortuna cercherò di metterli tutti insieme per fare l’allenatore ideale".