Monza, Brocchi: "Non avrei esonerato Giampaolo"

22 Ottobre 2019
- di
Arianna Botticelli
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MILAN BROCCHI GIAMPAOLO - Si potrebbe dire che il Monza continui a punzecchiare il Milan. Sia nelle opinioni dei suoi dirigenti - e che dirigenti, quel duo Berlusconi-Galliani foriero del Milan più vincente della storia, ndr - che in quelle del suo allenatore. Cristian Brocchi, che ha alle spalle una breve esperienza anche come tecnico dei rossoneri, siede da un anno esatto sulla panchina del Monza, appunto. Ed in un'intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport, non manca di criticare l'attuale dirigenza del Diavolo per la scelta di esonerare Giampaolo. Ecco le sue parole.

Brocchi su Giampaolo

"Io non lo avrei esonerato, gli allenatori hanno bisogno di tempo per lavorare"

Sulla sua breve esperienza da tecnico del Milan

"Io cocco di Berlusconi? Lui aveva apprezzato il mio lavoro nel settore giovanile e conosceva le mie qualità. Ho lanciato talenti come Donnarumma, Calabria, Cutrone. Il Milan è una famiglia. E io sono in sintonia con l’idea di calcio di Berlusconi e Galliani. Non mi ha mai dato consigli per la formazione, neppure nei due mesi e mezzo al Milan. La mia prima esperienza con i rossoneri è stata breve, ma abbiamo giocato una grande finale di Coppa contro la Juventus. Era la squadra che più si avvicinava alla mia idea di Milan".

Il Monza e i tatuaggi...

Brocchi svela poi un simpatico aneddoto su Berlusconi. Il presidente del Monza non ama i tatuaggi: "Io ho dovuto subito dirgli che avevo quello della Champions del 2003, ma non bisogna esagerare", dice Brocchi. Incalzato dal cronista che prende a esempio Nainggolan, che in quanto a tatuaggi non fa invidia a nessuno, la risposta del tecnico brianzolo è secca: “No, direi che non potrebbe giocare nel Monza”.

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