Pascual, l'architetto del Camp Nou: "San Siro ha un'anima, lo stadio va ristrutturato ma non buttato giù"

11 Ottobre 2019
- di
Arianna Botticelli
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PASCUAL SAN SIRO - Non sempre rinnovare significa distruggere. E' questa la filosofia di pensiero portata avanti da Joan Pascual, architetto tra gli ideatori, insieme allo studio giapponese Nikken Sekkei, della ristrutturazione del Camp Nou. Il progettista, intervistato da Tuttosport, ha espresso le sue perplessità sul nuovo San Siro.

Pascual: "San Siro ha un'anima speciale"

"Non si deve buttare giù tutto e ricostruire, perché gli stadi hanno un’anima. O meglio, non tutti ne hanno una, ma ci sono casi speciali. Nel 1967, andai in gita con la scuola a Milano e scappai via perché volevo visitare San Siro, uno stadio che, come il Camp Nou, crea un forte senso di appartenenza tra i tifosi. Loro, in stadi del genere, sono l’anima degli impianti. Tu non puoi decidere di privarli del loro seggiolino, di farli sentire estranei a casa loro”.

Nuovo San Siro

"Sono sicuro che sia necessario intervenire, ma non facendo tabula rasa, perché il nuovo stadio non sarà mai bello come quello attuale. Il Barcellona ha studiato la possibilità di fare uno stadio nuovo, ma hanno capito che avrebbero perso l’identità di un impianto che, per giunta, architettonicamente è magnifico, proprio come San Siro. È come quando erediti la casa dei tuoi genitori. Per mantenere l’anima e l’identità della tua famiglia è meglio ristrutturarla o buttarla giù e farne una nuova? Prova a chiedere a un tifoso dell’Inter o del Milan se crede che il suo stadio abbia un’anima o no. Ti risponderà: “Per favore non togliermela”. È la magia di un luogo sacro. E non possiamo permetterci di perderla”.

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