MILAN ZACCHERONI GIAMPAOLO - Alberto Zaccheroni, ex tecnico del Milan Campione d'Italia nella stagione 1998/99, è stato intervistato dal Corriere della Sera. L'allenatore romagnolo ricorda bene quali fossero le pressioni di una piazza come Milano, essendo stato anche lui messo in discussione all'inizio della sua avventura rossonera. Nelle sue parole, che ora riporteremo, lancia un messaggio di appoggio a Giampaolo, esprimendo anche delle preferenze tecniche sui giocatori in rosa..
"Per me Giampaolo è bravo e gli va concesso tempo. Appartiene a quel tipo di allenatori, come Sacchi, che non punta sulle individualità ma sul collettivo. Però se non hai grandi talenti in squadra diventa complesso. Una società non deve mai discutere pubblicamente del proprio allenatore, altrimenti significa decretarne la morte. I giocatori non lo seguirebbero più. Finché rimane deve essere trattato come il migliore al mondo, altrimenti tanto vale avvicendarlo subito. Giampaolo non dovrebbe leggere i giornali e guardare la TV. Dovrebbe chiudersi a Milanello e lavorare sulle prestazioni. Le pressioni dei media sono enormi: da vedere se la società avrà la forza di andare controcorrente".
"Ho lavorato nelle grandi piazze italiane, ma nessuna maglia pesa come quella del Milan. A San Siro come a Milanello la storia ti schiaccia. Contro la Fiorentina si vedeva che i giocatori non erano sereni, passavano subito la palla. Se l'obiettivo è la Champions, allora c’è parecchio da lavorare".
"Costruirei il Milan su Suso e Leao: sul primo perché tecnicamente è superiore, sul secondo perché ha osato giocate avendo la mente libera rispetto agli altri. In generale Giampaolo dovrebbe affidarsi a 4-5 punti fermi, schierandoli nei loro ruoli naturali".