Giampaolo: "Modulo? Non cambio. Critiche normali, siamo il Milan. La fiducia della società non è regalata"

28 Settembre 2019
- di
Arianna Botticelli
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Tempo di lettura: 4 minuti

GIAMPAOLO MILAN FIORENTINA CONFERENZA - Le sconfitte contro Inter e Torino bruciano ancora ma in casa Milan è già tempo di vigilia. La squadra di Marco Giampaolo dovrà riscattare i due ko di fila nel posticipo contro la Fiorentina del sesto turno di Serie A, in programma domenica alle 20:45 a San Siro. L'allenatore dei rossoneri ha parlato nella classica conferenza stampa di vigilia.

Sulle dichiarazioni di Donnarumma

"Certo che mi hanno fatto piacere. Ai calciatori non puoi mai mentire, l'allenatore trasmette cose attraverso parole e i gesti. Se ha detto quelle parole significa che le sente".

La squadra non ha percepito il segnale di pericolo a Torino?

"Non abbiamo ammazzato la partita. In alcuni momenti abbiamo perso le coordinate e non siamo riusciti a fare buon filtro. Per buona parte della gara mi sono divertito: la squadra giocava e trovava certezze. La gestione di alcuni momenti non è stata ottimale ma dipende da alcuni dettagli".

Sulla scintilla che non è ancora scoccata

"Sono meno attento ai singoli ma mi preoccupo più della squadra. Voglio controllare la partita, gestire la palla e i momenti della partita. Per buona parte della gara col Torino l'ho visto. La squadra era convinta nel fare certe cose. Il dettaglio, come aver fallito alcune occasioni per raddoppiare, può far saltare il banco".

Sulla Fiorentina

"Non ci sono partite semplici, come dimostra il campionato. È la mentalità a fare la differenza. Dobbiamo rispettare l'avversario ma giocare con mentalità".

Sul rendimento dell'attacco

"Prima di Torino non avevamo creato opportunità. Contro i granata abbiamo avuto diverse opportunità e siamo stati imprecisi. Le cinque partite non sono tutte uguali. Non c'è un problema attaccanti".

Sulla coppia Leao-Piatek

"Quelle sono le loro posizioni, poi l'intesa dipende dalla loro sensibilità. Noi dobbiamo portare molti uomini nella metà campo avversaria. Entrambi hanno la sensibilità di trovare gli spazi più consoni rispetto alle loro caratteristiche. C'è intesa? Sì, come quella tra altri. Loro non escludono altri attaccanti".

Sul carattere della squadra

"Si può difendere migliorando il possesso palla. La squadra ha temperamento. Dobbiamo essere bravi a gestire il possesso quando gli avversari possono essere pericolosi e acquietare l'avversario attraverso la qualità tecnica. Non ci sono gare in cui si riesce a dominare per 95', in quei minuti bisogna limitare l'avversario con le abilità tecniche".

Sul turnover

"Abbiamo valutato attentamente le risposte fisiologiche di ogni singolo calciatore. Oggi facciamo un'altra valutazione poi domani deciderò. Sarò attento sulla risposta fisica".

Sul modulo

"4-3-3 o 4-3-1-2? Devi riuscire a coprire bene il campo. A Torino avevamo riferimenti e abbiamo fatto bene, poi quando sono mancati abbiamo messo la linea difensiva a repentaglio. Col 4-3-3 dobbiamo essere bravi a portare i giocatori vicini a Piatek, sono dinamiche differenti rispetto al lavoro che abbiamo fatto prima. La squadra vive di piccoli dettagli, dietro c'è un lavoro certosino che i miei calciatori sono attenti a sostenere".

Sugli attaccanti

"Gli attaccanti avevano giustificazioni perché non siamo riusciti a portare calciatori in zona offensiva in maniera pericolosa. A Torino questo non è successo. Le critiche erano giustificate nelle prime quattro giornate, a Torino no".

Domani 4-3-3?

"Si prende una strada e si porta avanti quella. Non piace cambiare perché si perdono riferimenti. Dobbiamo proseguire in una direzione. Sono le caratteristiche dei calciatori che determinano il modo di giocare".

Sui nuovi acquisti

"Devono lavorare ancora tanto per entrare nei meccanismi. Le sintonie devono ancora essere sviluppate. Hernandez ha impeto ed è propositivo ma è stato un mese e mezzo fuori. Non siamo stati in grado di scegliere così, come per Bennacer e Leao".

Sulla fiducia della società

"È un discorso complesso da affrontare. Per voi è il risultato e per qualcun altro è dare importanza a un percorso. Ho fatto il dirigente e so cosa si pensa dall'altra parte. Ecco cosa si pensa: ha credibilità nel progetto? Il gruppo crede in lui? Ci sono varie valutazione da fare e la società le avrà fatte".

Piatek dovrebbe guarda i video di Quagliarella?

"Non c'è bisogno di fargli vedere nulla. Piatek ha fatto più di 20 gol l'anno scorso, ognuno ha le sue caratteristiche, non ci sono paragoni. Ai miei attaccanti faccio vedere cosa producono loro durante la partita".

Sui gol subiti a Torino

"Musacchio non è colpevole sul gol di Belotti. Abbiamo sbagliato qualcosa prima sul primo gol. Sul secondo abbiamo perso il filtro e non siamo stati capaci di riorganizzarci: mancavano una serie di mosse preventive per non far ricevere il pallone a Belotti. È impensabile non

Paquetà

"Si è allenato con la squadra e non ha nessun problema di tipo muscolare. Può giocare".

Sui calciatori che hanno meno spazio

"Non sono contenti ma hanno un atteggiamento professionalmente corretto. Ma nessuno mostra insofferenza".

Sulla forma della squadra

"I parametri biologici e fisiologici sono positivi, la squadra ha recuperato. Abbiamo fatto paragoni con gli storici del club, sono ottimi, migliori dello storico di ognuno di loro, nella totalità dei giocatori".

Sulle critiche

"Le critiche le capisco, il Milan ha una storia e ha milioni di tifosi. Capisco i malumori e le critiche, ho il dovere di continuare a lavorare per cercare di migliorare le performance della mia squadra. Mi limito al mio compito".

Su Hernandez e gli equilibri

"La produzione offensiva è stata buona anche per caratteristiche. Hernandez va sempre, anche quando non dovrebbe, è un grandissimo giocatore, ha bisogno di acquisire equilibri per diventare ancora più forte. Rodriguez è più razionale nella fase di non possesso. Il primo gol lo abbiamo preso su una ripartenza, il secondo gol lo abbiamo preso per aver regalato 3/4 giocatori sopra la linea della palla. Il Milan ha un modo di difendere che non può prescindere dall'aiuto collettivo".

Sente sua la squadra?

"Sento mia la squadra. Ma non è mia, è dei tifosi (ride, ndr)".

Come ha reagito Donnarumma alle critiche?

"Donnarumma? Ha personalità da vendere, è un grandissimo professionista. In passato ha saputo sempre reagire con spirito a 18/19 anni, è un fuoriclasse. Siamo oggetto delle critiche e dobbiamo metterlo in conto".

Su Calhanoglu

"Hakan mi è piaciuto, è un giocatore forte, non è un giocatore qualunque, sa giocare e cucire, ha spirito. Il Milan deve moltiplicare quello che ha fatto nel primo tempo di Torino, dobbiamo moltiplicare le cose fatte bene nel tempo. Bisogna saper soffrire e avere aiuto specifico, bisogna saper soffrire, a volte non forzando a giocare verticalizzazioni, c'è da migliorare quella serie di cose che nascono dalla ripetitività di alcuni concetti".

Il programma in vista della Fiorentina

Dopo della conferenza stampa di presentazione della gara con la Fiorentina, il Milan scenderà in campo alle ore 16:30 per la rifinitura. Ultime prove tattiche per Giampaolo, che al termine dell'allenamento diramerà la lista dei convocati.

Alessandro De Felice

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